Cari Colleghi
in queste ore di crescente difficoltà e paura da parte di ognuno di noi rispetto alla evoluzione della pandemia da Coronavirus si leggono da più parti notizie false o inesatte; petizioni strampalate; appelli di ogni tipo; bizzarre istruzioni sul comportamento da tenere anche da parte di soggetti in alcun modo accreditati.
Se da una parte si comprende l’ansia che sta inesorabilmente montando non solo fra i cittadini ma anche fra noi Odontoiatri, i lavoratori dello studio ed i collaboratori, dall’altra ci preme ribadire che è questo il momento invece di rimanere con i nervi saldi e non correre dietro a informazioni e iniziative che lasciano e lasceranno il tempo che trovano.
ANDI è ben presente su tutti i tavoli di lavoro nei quali si stanno studiando le soluzioni ai problemi che abbiamo già chiaramente indicato. Ma alcune di esse devono partire da noi.
Le questioni sul tappeto sono le seguenti:
LA PRIORITA’: La popolazione italiana, compresi i lavoratori da noi impiegati e noi stessi, è invitata a non uscire da casa fino al chiaro miglioramento della situazione di contagio attuale. STARE A CASA è l’obiettivo prioritario per tutti.
QUALI SONO LE URGENZE ODONTOIATRICHE: Siamo chiamati comunque a prestare la nostra opera sui pazienti che hanno bisogno di un nostro intervento, anche in questo periodo.
Se necessario dobbiamo intervenire: NON DOBBIAMO E NON VOGLIAMO SOTTRARCI ALLA NOSTRA MISSIONE.
Ci viene tuttavia richiesto di indicare quali terapie si possano trattare in questo momento negli studi odontoiatrici. Lo abbiamo chiaramente scritto: SOLO URGENZE ODONTOIATRICHE NON DIFFERIBILI. Ciò significa che SPETTA ad OGNUNO DI NOI valutare con la propria scienza, coscienza e prudenza se quel caso specifico abbia oggettiva necessità di rapido intervento rispetto allo stato di emergenza pandemica in corso oppure possa essere dilazionato a tempi futuri.
Non è credibile una guida della serie questo sì o questo no:siamo tutti ottimi professionisti sanitarie sappiamo certamente giudicare la urgenza del singolo caso e decidere di conseguenza.
LA PRIORITA’ OGGI E’ INVITARE LA POPOLAZIONE A NON USCIRE DI CASA.
CARENZA DI DISPOSITIVI di PROTEZIONE INDIVIDUALE: è oramai a tutti noto che i DPI in ogni Nazione sono stati contingentati per le esigenze dei sistemi di protezione civile nazionali. Le richieste di mascherine, da quelle chirurgiche a quelle del tipo Ffp2 o Ffp3-v, sono molto difficili da evadere. Fondazione ANDI Onlus ed il Dipartimento ANDI Lombardia, con il supporto economico di ANDI NAZIONALE, sono riusciti a reperire circa 1000 mascherine ad alto livello di protezione, che sono state distribuite gratuitamente agli Odontoiatri associati ANDI operanti nei territori “ex zone rosse” e nelle aree ad esse immediatamente limitrofe. Stiamo attendendo la certa conferma della fornitura di un ulteriore e più importante quantitativo dello stesso tipo di mascherine: speriamo di averne presto disponibilità.
Adeguate i vostri DVR sul rischio biologico, così come Vi abbiamo già indicato.
Sorvegliate che il personale impiegato segua perfettamente le Vostre indicazioni di protezione.
Ribadiamo che la sicurezza degli studi odontoiatrici è totale, ma che in assenza di DPI non è possibile lavorare.
INTERVENTI ENPAM: Si leggono ovunque appelli a Fondazione ENPAM per sollecitare un sostegno economico per tutti noi Odontoiatri colpiti dalla grave ed improvvisa riduzione di lavoro.
Ebbene è utile che tutti noi Odontoiatri si sia consapevoli che Fondazione ENPAM è un Ente sottoposto a leggi e regole stringenti, costantemente vigilate da Ministero del Lavoro, Corte dei Conti e Revisori dei conti indipendenti.
Fino a che il Governo non consentirà la deroga a tali leggi, individuando anche i soggetti da ricomprendere nelle misure individuate, gli spazi economici disponibili e la durata degli interventi, Fondazione Enpam non potrà unilateralmente decidere alcun tipo di intervento.
Siamo in attesa quindi di conoscere i contenuti delle scelte economiche annunciate ieri dal Governo a supporto di questa crisi, che saranno rese note entro domani o al massimo sabato, con l’auspicio che esse contengano le necessarie autorizzazioni al superamento dei vincoli esistenti. In queste ore le trattative con il MEF e la Ragioneria dello Stato sono state febbrili, ma le scelte definitive competono solamente al Governo.
ANDI, già dal 21 febbraio u.s., ha invitato la Fondazione a valutare con attenzione lo sviluppo della crisi Coronavirus. Sin da allora abbiamo mantenuto stretta collaborazione con ENPAM e ricevuto costantemente risposte di grande apertura e volontà di fare da parte del Presidente Dott. Alberto Oliveti e del Vicepresidente vicario dott. Giampiero Malagnino.
In attesa delle scelte governative Fondazione ENPAM ha nel frattempo convocato il proprio CdA per la giornata di domani. Nella riunione verrà sottoposta la proposta di spostare per tutti gli iscritti il pagamento della quota A e la rata di marzo della quota B (per coloro che hanno scelto la rateizzazione) alla data del 30 giugno. Questa data, se fosse approvata, potrà subire ulteriori rinvii in caso di necessità.
Inoltre il Presidente Alberto Oliveti, nella sua veste di Presidente ADEPP, ha fatto pressante richiesta perché sia finalmente accettata la proposta di poter utilizzare il 5% del rendimento del patrimonio per sostenere le necessità degli iscritti: in base alla risposta governativa si potranno valutare ulteriori interventi.
Non appena approvati Vi saranno quindi man mano resi noti tutti gli interventi che Fondazione ENPAM potrà attuare: Vi esorto a seguire solamente quanto Vi sarà indicato direttamente da Fondazione ENPAM e da noi sindacati di categoria.
Non crediate quindi alle tante fake news che in queste ore girano nel web, frutto di una strategia della disinformazione da parte di qualcuno a ciò specificamente interessato.
Il momento è serio e non dobbiamo cedere alla emozione: dovete essere certi che ENPAM sta facendo il massimo per poter intervenire e lo farà in trasparenza e piena legittimità di intervento.
ANDI è certa che ciò avverrà, seppur nei limiti di quanto il Governo deciderà.
CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA: in considerazione del dilagare dell’emergenza Coronavirus il Governo è in procinto di introdurre specifici ammortizzatori sociali in deroga al fine di fornire tutele a quei dipendenti di studi professionali che non sono a regime coperti da alcun strumento di tutela. Una volta emanato il provvedimento a livello nazionale saranno poi le singole Regioni a definire d’intesa con le parti sociali le modalità e le procedure di accesso alle misure.
Attualmente solamente Emilia Romagna, Lombardia Veneto, in virtù del Decreto Legge emanato nell’immediatezza dell’emergenza, hanno potuto riconoscere alcune forme di protezione (CIG in deroga in particolare). Gli Odontoiatri di queste aree possono pertanto già rivolgersi ai propri consulenti del lavoro per conoscere come usufruire delle risorse disponibili.
Come Presidente ANDI Vi assicuro che stiamo facendo tutto quanto è oggettivamente possibile per sostenere la popolazione italiana, i nostri lavoratori, le nostre famiglie e noi stessi.
Vi esorto a seguirci con attenzione dando retta alle sole voci ufficiali.
Mai come oggi tutti gli Odontoiatri italiani sono chiamati ad una prova di maturità e coesione.
Per tutti un appello alla FIDUCIA: riusciremo a superare questo momento e a ripartire, presto e bene.
Un grande abbraccio a tutti Voi
Carlo Ghirlanda
Presidente Nazionale ANDI